Lo scisma americano by Nicolas Senèze

Lo scisma americano by Nicolas Senèze

autore:Nicolas Senèze [Senèze, Nicolas]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-02-25T12:00:00+00:00


Si dimentica anche come una delle critiche contro il cardinale Bergoglio circolanti in Vaticano fosse che l’arcivescovo di Buenos Aires sembrava ricorrere troppo alla consultazione di psicologi prima di ammettere i candidati nel suo seminario!

«Chi sono io per giudicare?»

Stando a quanto scrive monsignor Viganò, papa Francesco sarebbe tuttavia circondato da omosessuali, il che confermerebbe le ricorrenti accuse a proposito di una «lobby gay» in Vaticano. «Un piccolo gruppo di quattro, forse cinque persone. Lo abbiamo sciolto» minimizza Benedetto XVI. «Se ne formeranno altri? Non lo so. Comunque il Vaticano non pullula certo di casi simili.»24 Quanto a papa Francesco, nel corso della conferenza stampa tenuta durante il volo di ritorno dalle Giornate mondiali della gioventù di Rio nel luglio 2013 ha dichiarato sorridendo: «Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con “gay”. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby».

Proprio in questa occasione il papa aveva pronunciato il suo famoso «Chi sono io per giudicare?», che serve oggi da pretesto per rimproverargli una presunta indulgenza nei confronti dell’omosessualità. Francesco era stato allora interrogato su monsignor Battista Ricca, da lui appena nominato «prelato» dello IOR, e che era contestato per la sua omosessualità. Il papa aveva risposto che era stata svolta un’indagine: «Da questa investigatio non c’è niente di quello di cui l’accusano, non abbiamo trovato niente di quello» affermava, mettendo in guardia contro chi va a «cercare i “peccati di gioventù”». «I delitti sono un’altra cosa» spiegava, «l’abuso sui minori è un delitto. No, i peccati. Ma se una persona è … ha fatto un peccato e poi si è convertito, il Signore perdona, e quando il Signore perdona, il Signore dimentica e questo per la nostra vita è importante.» Poco dopo aveva pronunciato la famosa frase: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?». E proseguiva rammentando ciò che dice il Catechismo della Chiesa cattolica quando invita a non emarginare gli omosessuali ma a integrarli nella società.

Siamo qui al centro della visione di Francesco sul peccato e la misericordia. Alcuni gli rimproverano di parlare troppo della misericordia, a detrimento di un discorso sul peccato, ma per il papa argentino la misericordia dataci da Dio non può prescindere dal riconoscimento del peccato. «La misericordia c’è, ma se tu non vuoi riceverla… Se non ti riconosci peccatore vuol dire che non la vuoi ricevere, vuol dire che non ne senti il bisogno» ricorda in Il nome di Dio è misericordia.25 Non esita a spingersi fino a parlare della «vergogna» provata di fronte al peccato come di una «grazia»:26 «Senza la grazia» spiega «al massimo si può arrivare a dire: sono limitato, ho i miei limiti, questi sono i miei sbagli. Ma riconoscersi peccatori è un’altra cosa. Significa mettersi davanti a Dio, che è il nostro tutto, presentandogli noi stessi, cioè il nostro niente.



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